MILANO—Le rivalità, le alleanze e le aspirazioni geopolitiche stanno riscrivendo l'economia globale e continueranno a farlo nei prossimi anni. Secondo la nuova edizione dell’analisi di Boston Consulting Group (BCG), titolata "Great Powers, Geopolitics, and the Future of Trade", senza un aumento generalizzato delle tariffe, il commercio mondiale di beni continuerà a crescere a una media del 2,9% annuo per i prossimi otto anni, ma le rotte delle merci cambieranno: il Nord America ridurrà gli scambi con la Cina e quest'ultima rafforzerà i legami con il Sud del mondo, che sta consolidando il suo potere a livello globale.
"Il commercio globale sta attraversando una fase di forte trasformazione. Viviamo un contesto sempre più multipolare e in evoluzione, con l’ascesa di nuove potenze regionali e il nascere di nuove alleanze. In questo contesto, i cambiamenti attesi nella politica commerciale degli Stati Uniti potrebbero accelerare la transizione.” ha dichiarato Gabriele Ferri, Managing Director e Partner di BCG. “I paesi del “Sud Globale” – Africa, America Latina e Sud Est Asiatico – stanno emergendo come protagonisti del commercio globale rafforzando gli scambi tra loro. Gli Stati Uniti riducono progressivamente gli scambi con la Cina, favorendo nearshoring (Canada e Messico) e friendshoring (con l’UE). La Cina, a fronte di un calo degli scambi con l’Occidente, rafforza i legami con partner strategici come Russia, India e Africa. L’Europa, alle prese con tensioni geopolitiche e sfide legate alla sicurezza energetica sta rifocalizzando le relazioni commerciali con partner strategici (US e Giappone) e mercati emergenti (India e Africa).”
Secondo le stime BCG, infatti, a meno che non vengano trovate fonti o fornitori alternativi, i dazi da parte degli Stati Uniti del 60% sui beni cinesi, del 25% su quelli provenienti da Canada e Messico e del 20% su altre importazioni potrebbero aggiungere ben 640 miliardi di dollari di costi alle importazioni di beni dai dieci principali partner commerciali statunitensi, con un impatto di 102 miliardi di dollari solo per l'UE.
L’impatto maggiore si osserverà su auto e ricambi, che influenzerebbero principalmente il commercio con Messico, Unione Europea e Giappone. Altri settori chiave come elettronica di consumo, macchinari elettrici e moda rientrano tra i più colpiti, con un aumento stimato di 61 miliardi di dollari solo per i prodotti elettronici cinesi (con un dazio del 60%). Nel frattempo, gli Stati Uniti stanno riducendo la dipendenza dalla Cina, che a sua volta consolida il ruolo di partner chiave del Sud Globale, con una crescita di 1.250 miliardi di dollari negli scambi bilaterali.
Le tensioni geopolitiche e le preoccupazioni per la sicurezza dei prezzi dell'energia hanno un impatto sulle prospettive commerciali dell'Unione Europea. La riduzione del commercio con la Cina e la Russia, quest’ultimo in diminuzione di circa 106 miliardi di dollari entro il 2033, potrebbero rappresentare ulteriori sfide per diversi settori, soprattutto automotive ed energetico. Nonostante ciò, si stima che il commercio totale dell’UE crescerà del 2% annuo fino al 2033, con un aumento di 303 miliardi di dollari negli scambi con gli Stati Uniti, trainati soprattutto dall'importazione di gas naturale liquefatto (LNG).
“Per le aziende questa evoluzione è una sfida così come un’opportunità: diversificare i mercati prioritizzando regioni ad alto potenziale del Sud Globale e adottare strategie di “smart nearshoring” oggi è cruciale per costruire supply chain resilienti, contenere i costi e migliorare la sostenibilità ambientale." conclude Ferri.
Per affrontare questi ostacoli e mantenere la competitività, sarà infatti fondamentale per l’EU diversificare le catene di approvvigionamento, considerando le opportunità emergenti nei paesi ASEAN e in India - che registra una crescita commerciale prevista del 6,4% annuo fino al 2033. Il Nord Africa si afferma infatti come un partner strategico per il nearshoring delle catene di approvvigionamento e come fonte primaria di energia e minerali necessari per la transizione verde, offrendo opportunità significative anche per le imprese italiane attive in questi settori.
Il Nord America si consolida come blocco commerciale resiliente, ma dazi e USMCA, influenzeranno il futuro:
La Cina si orienta verso il Sud Globale:
Il Sud Globale guadagna potere:
L’ASEAN emerge nella riorganizzazione commerciale:
L’India in forte crescita:
The Boston Consulting Group
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