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Sanità: come le collaborazioni Pubblico-Private possono risolvere le sfide dei Sistemi Sanitari

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Milano—Nuove dinamiche stanno modificando il settore della sanità a livello globale, suggerendone una progressiva e necessaria revisione.

Da un lato, si presentano sempre più numerose sfide legate all'accessibilità, ai costi crescenti e alla sostenibilità economica del settore. Dall'altro, emergono crescenti opportunità guidate dall’avanzamento delle tecnologie e delle cure mediche. Diagnostica e terapie diventano più accurate, sofisticate ed efficaci; la tecnologia e il digitale migliorano l’operatività e l’organizzazione. I Sistemi Sanitari devono adeguarsi rapidamente per cogliere queste opportunità e rispondere adeguatamente e tempestivamente alle sfide emergenti.

Le Sfide del Sistema Sanitario Nazionale Italiano

Anche in Italia, il Sistema Sanitario Nazionale (SSN) si trova ad affrontare numerose sfide strutturali. La domanda di cure aumenta: l’età media è di 46,5 anni al 2023 (+0,8 anni vs il 2020) e la popolazione over 65 rappresenta quasi un quarto della popolazione. Inoltre, 22 milioni di Italiani soffrono di almeno una patologia cronica, di cui 8,8 milioni in forma grave.

A fronte di queste necessità in aumento, diventa ora evidente quanto la spesa sanitaria pubblica sia inferiore a quella di altri Paesi europei, condizionando la capacità di erogazione tempestiva dei servizi. L’incidenza sul PIL della spesa sanitaria italiana è stata infatti del 6,8% nel 2022, rispetto al 10,9% e 10,1% di Germania e Francia.

La scarsità di risorse ha inoltre portato, tra le altre cose, a una generale obsolescenza del parco tecnologico sanitario italiano, meno efficiente e performante: secondo l’Osservatorio parco installato (Opi) di Confindustria Dispositivi Medici, a fine 2021 erano 37.000 le apparecchiature di diagnostica per immagini obsolete, come risonanze magnetiche (RM), PET, TAC, angiografi e mammografi.

L’apparato governativo e ministeriale ha già posto grande attenzione al tema, anche grazie ai capitali del PNRR specificamente destinati al rinnovamento delle tecnologie: la “missione 6” prevede infatti 10,01 miliardi di euro per l’ammodernamento tecnologico e digitale degli ospedali.

Nonostante i finanziamenti del PNRR e l’incremento della Spesa pubblica previsto dalla Legge di Bilancio 2024 (3 miliardi di euro nel 2024, 4 miliardi nel 2025 e 4,2 miliardi nel 2026), le risorse aggiuntive non compensano gli effetti dell'inflazione e gli aumenti di spesa legati ai rinnovi contrattuali del personale sanitario.

Inoltre, il crescente problema delle liste d’attesa è un ostacolo significativo all’accesso tempestivo alle cure, con tempi che possono superare i 12 mesi per alcune prestazioni, come esami diagnostici o interventi chirurgici non urgenti. Questi ritardi spingono circa il 40% dei cittadini ad attingere a fondi proprie per ottenere cure più rapide.

Le numerose iniziative pubbliche volte all’ottimizzazione del sistema sanitario nazionale, alla sua digitalizzazione e alla modernizzazione delle infrastrutture non si stanno dimostrando sufficienti per colmare il divario fra domanda ed offerta di servizi.

Tali difficoltà strutturali hanno generato nel tempo una crescita progressiva della quota finanziamento privato, che hanno portato il finanziamento pubblico al 75.9% della spesa sanitaria, fra le più basse in Europa, a fronte al 21.9% di spesa diretta da parte dei cittadini (out-of-pocket), un dato confermato nel 2022, con una crescita della spesa pubblica rispetto all’anno precedente dell’1.8% rispetto al 5% di crescita della spesa privata. A questa tendenza si è accompagnata una crescita dell’importanza degli erogatori sanitari privati, i quali, se capaci di offrire servizi a parità di costo (tariffa) con il pubblico, possono risultare un fornitore più sostenibile per il Servizio Sanitario Nazionale, ad esempio sostenendo in proprio gli investimenti in conto capitale.

Collaborazioni Pubblico-Private come soluzione

Diverse esperienze in Italia e all’estero hanno mostrato la possibilità di una terza via, capace di superare l’apparente dicotomia tra pubblico e privato, supportando efficacemente l’evoluzione strutturale, tecnologica e di processo dei sistemi sanitari: le collaborazioni Pubblico-Private.

Questo tipo di accordi, se basati su una gestione accurata, su pilastri contrattuali solidi e clausole di salvaguardia, consentono una collaborazione più efficiente ed efficace tra soggetti pubblici e privati, così da poter beneficiare dell’intervento del capitale privato come abilitatore/acceleratore del cambiamento, senza per questo sostituirsi alla gestione pubblica di un bene tanto prezioso come la Sanità, che riteniamo debba rimanere accessibile a tutti.

La ricerca di BCG si è posta l’obiettivo di identificare i potenziali benefici di tali forme di collaborazione per il sistema sanitario, consapevoli delle sfide che un patrimonio così importante per la popolazione italiana si trova oggi ad affrontare. In quest’ottica, una disamina delle forme di collaborazione attualmente esistenti rivela innegabili benefici per il sistema sanitario e i pazienti, con potenziali aree di miglioramento, che potrebbero essere coperte da nuove tipologie di collaborazione che uniscano i vantaggi delle forme esistenti.

Con questo obiettivo, BCG ha elaborato una proposta di collaborazione – l’Innovation Managemenet Partnership - che prova a coniugare la componente di investimento del PPP con l’impegno al rinnovo del parco macchine e all’innovazione tecnologica del MES per amplificarne i potenziali benefici per i pazienti, la collettività ed il sistema sanitario, non da ultimo generando anche un beneficio economico per gli ospedali e per il sistema sanitario.

GLI AUTORI DEL REPORT

Alessandra Catozzella
Managing Director and Partner of BCG Healthcare & Public Sector Practices
Milan

Stefano Cazzaniga
Managing Director and Partner of BCG Healthcare Practice
Milan

Lorenzo Positano
Managing Director and Partner of BCG Healthcare Practice
Rome

Cesare Martinelli
Consultant of BCG Healthcare Practice
Milan

Valeria Perera
Senior Associate of BCG Healthcare & Public Sector Practices
Milan

Per ulteriori informazioni:

BOSTON CONSULTING GROUP
Alessia Esposito
Tel: 366 7809577

Rita Genuardi
Tel: 344 0173796

Boston Consulting Group (BCG), nata nel 1963, è oggi leader della consulenza strategica, con più di 90 uffici in 50 paesi e 30.000 professionisti. BCG è al fianco dei clienti in diversi settori e geografie per identificare insieme le opportunità a maggior valore aggiunto, affrontare le sfide critiche e aiutarli nella trasformazione del business. Presente nel nostro Paese da oltre trent’anni, BCG Italia opera attraverso i due uffici di Milano e Roma ed è alla guida del Sistema EMC.